💣 Bombify
Spotify finanzia aziende militari. Il disco del mese ha una copertina che spacca, ma per sapere di chi si tratta devi entrare e leggerlo da te. Anche Nilüfer Yanya, The Bug Club, Patrick Wolf e altri
Daniel Ek, l’amministratore delegato di Spotify, ha guidato un round di finanziamento di circa 600 milioni di euro in favore della Helsing, una start-up tedesca specializzata in software militari basati sull’intelligenza artificiale. Di fatto l’ha resa una delle start-up più ricche d’Europa e ne è pure diventato il presidente. Nel 2021 Ek aveva già finanziato la stessa start-up attraverso la sua società finanziaria Prima Materia, quindi parliamo di un rapporto consolidato e di una strategia ben delineata. Ne ha scritto anche Wired.
Spotify è al centro di tante polemiche ultimamente: dal taglio del personale, alla riduzione delle royalties sotto un certo numero di stream, all’uso di brani generati da Ai... ma questa situazione incresciosa genera un ossimoro. Da sempre l’arte e la musica sono anche il medium attraverso il quale si veicolano messaggi di speranza e di pace, trovarsi su una piattaforma del genere mette le artiste e gli artisti di fronte a una crisi di coscienza inedita.
Ho letto sul Post che alcuni musicisti, come i Deerhoof, hanno annunciato di voler boicottare Spotify, ma per motivi contrattuali non è facile rimuovere la propria musica dalla piattaforma.
Su TikTok il rapper Ice Man Mir si è esposto pubblicamente contro Ek: "Invece di dare soldi agli artisti prende tutti i proventi degli abbonamenti e dice: 'Useremo i soldi che fa l’industria musicale per uccidere la gente'".
Da qualche tempo inserisco a fondo recensione il link verso il sito ufficiale del gruppo o verso Bandcamp, cercando di incentivare i lettori a usare Spotify come sampler per poi acquistare la musica direttamente dai canali proprietari. Sto pensando ad altri accorgimenti per poter fare a meno di questa piattaforma, ma non è semplice: sono passato da Deezer a Spotify quando l’azienda svedese ha introdotto il piano famiglia (a casa mia siamo in 5 e tutti avidi ascoltatori di musica); inoltre mia moglie utilizza la musica per lavoro e ha tutto lì dentro.
Se hai idee o suggerimenti su come uscirne, puoi scriverlo nei commenti :)
Fairyland Codex dei Tropical Fuck Storm
I Tropical Fuck Storm si sono formati nel 2016 a Melbourne, dalle ceneri dei Drones e per volontà di due ex membri della band: il chitarrista e cantante Gareth Liddiard e la bassista e cantante Fiona Kitschin. Successivamente si sono aggiunti anche la chitarrista, tastierista e cantante Erica Dunn e la batterista Lauren Hammel. Una formazione così assemblata è già una cartina di tornasole della proposta anticonvenzionale del gruppo, il resto lo hanno fatto una serie di spettacoli dal vivo incendiari.
La press release (che non manco mai di leggere) recita “Attesissimo quarto album”, in realtà non riesco ad immaginare chi, oltre ai membri della band, rispettivi familiari e pochi altri enciclopedici ascoltatori, attendesse con tale trepidazione Fairyland Codex. Eppure si tratta di un lavoro che probabilmente troverà spazio nella lista dei miei dischi preferiti di quest’anno.
Sinossi in breve. È il primo lavoro pubblicato sotto Fire Records, registrato in Australia con la coproduzione di Michael Beach. Il sound è cupo, minaccioso ma allo stesso tempo frenetico, una dicotomia che si ritrova anche nel cantato. A volte la voce di Gareth Liddiard riporta alla mente Nick Cave, altre volte Fiona Kitschin ricorda l’irrequietezza di Satomi Matsuzaki dei Deerhoof.
Fairyland Codex è un disco garage, psichedelico a tratti post punk, anarchico nello smarcarsi da facili classificazioni. Le chitarre ringhiano, le deviazioni psichedeliche sono frequenti e la scrittura dadaista continua a dribblare ogni schema.
Chi sarebbe così pazzo oggi da sfidare gli algoritmi piazzando un "fuck" nel nome della band? Viene da chiedersi se ci fanno o se ci sono, il problema - o la loro fortuna - è che probabilmente ci sono.
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Very Human Features dei The Bug Club
I Bug Club sono una band indie rock gallese in attività dal 2016 e composta da Sam Willmett e Tilly Harris.
Dopo gli esordi decisamente orientati al blues, la band oggi ha un sound indie rock, garage e pop punk, non disdegnando qualche passaggio folk. Dal 2024 sono accasati presso la Sub Pop.
Very Human Features ha un sound energico ed eccentrico, con un’attenzione particolare alle melodie pop, tanti riff e quella tipica cadenza gallese. La band conferma un'indole fricchettona (mi ricordano i Television Personalities e i Violent Femmes da questo punto di vista) e a tratti surrealistica che richiama i Super Furry Animals.
Le tracce dell'album giocano molto con cambi di tempo inaspettati, atmosfere tese e poi rilasciate, muri di suono e inattesi vuoti, la produzione lo-fi rende il tutto ancora più autentico.
Impossibile non muovere il culo a ritmo di musica con i The Bug Club.
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Crying The Neck di Patrick Wolf
Crying The Neck è il secondo disco di Patrick Wolf pubblicato da Apport Records, il precedente The Circling Sky, datato 2023, aveva rotto un silenzio lungo undici anni.
Violinista, cantautore e compositore, Patrick Wolf iniziò a incidere su 8 tracce già a undici anni. Il suo debutto, Lycanthropy, uscì nel 2003 e conquistò il 39° posto nella classifica dei migliori dischi dell’anno secondo il NME. Sull’onda di quell'entusiasmo Wolf decise di studiare composizione al Trinity College, aggiungendo al suo sound la magniloquenza del pop da camera.
Negli otto anni successivi a Lycanthropy Patrick pubblicò altri 5 album, ma intorno al 2012 inciampò in una crisi profonda, tra depressione e dipendenza, durata oltre un decennio e culminata durante la pandemia. Oggi Patrick ne è uscito (anche) grazie al trasloco sulla costa del Kent, dove ha “rinvasato” le radici della sua creatività nel paesaggio e nella natura circostante.
Il titolo e la copertina di Crying the Neck si riferiscono ad un’antica festa del raccolto delle contee di Devon e Cornovaglia, tradizione ormai scomparsa con l’avvento dell’agricoltura meccanizzata.
Crying The Neck è un disco chamber pop, alternative e adult, emotivamente intenso, malinconico, potente e teatrale. Le canzoni traggono energia dalla voce tenorile di Wolf, dagli archi e dall’elettronica “intelligente”, con testi sublimati da ferite, smarrimenti e ritrovamenti.
Immagina un album scritto da Perfume Genius, cantato da Morrissey e arrangiato da Owen Pallett: ecco, non serve più immaginare, ora puoi ascoltarlo.
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Dancing Shoes di Nilüfer Yanya
Nilüfer Yanya è stata l'artista che ho sottovalutato di più nel 2024. Le ho dedicato la giusta attenzione quando uscì con il suo debutto per Ninja Tune My Method Actor, ma poi decisi di non pubblicarla su Indie Riviera di settembre e non finì nemmeno nella mia classifica dei dischi dell’anno. Eppure, a distanza di nove mesi, My Method Actor è uno dei vinili che più spesso finiscono sul piatto del mio stereo.
Cantautrice dell’ovest londinese, Yanya è in grado di tenere insieme indie rock, jazz e psichedelia con contaminazioni di elettronica che rendono il suo sound inconfondibile. Ha studiato pianoforte classico al liceo, per poi avvicinarsi alla chitarra elettrica. Le prime ispirazioni arrivano dai Pixies e dai Cure, ai quali ha progressivamente aggiunto venature soul grazie all’amore per Jeff Buckley e Nina Simone.
Non segnalo spesso EP, ma stavolta faccio un’eccezione per recuperare un nome che forse anche tu hai ignorato, ma anche perché l’EP Dancing Shoes nasce insieme a My Method Actor: stesse sessioni, stessa gestazione, ancora una volta in tandem con la sua partner creativa Wilma Archer.
Abbiamo iniziato a scrivere Where to Look per l'album My Method Actor, ma è stato difficile farla decollare in quel momento. Poi, quando siamo tornati dal tour, è scattata improvvisamente la scintilla. Melodicamente, è una delle mie cose preferite in assoluto. Sono molto contenta di averle potuto dedicare il tempo e lo spazio di cui aveva bisogno.
Where to Look è il fulcro dell’EP, costruito su un elegante fingerpicking, Cold Heart spinge invece sugli archi e su beat incalzanti, mentre le chitarre in coda a Kneel si arrampicano dritte in cielo come la pianta del fagiolo magico di Jack.
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Different Talking di Frankie Cosmos
Greta Kline, in arte Frankie Cosmos, ha esordito nei primi anni 2010 con un progetto solista iper-prolifico e lo-fi, registrando in casa e pubblicando tutto su Bandcamp. Con Vessel del 2018 arriva la firma con la Sub Pop e la consacrazione in formazione stabile a quattro membri.
Figlia di due attori, Greta cresce a New York suonando prima pianoforte e batteria, poi chitarra. Da ragazzina frequentava i concerti rock nei locali underground di NY, tanto da guadagnarsi il soprannome di "poetessa laureata del fai-da-te newyorkese".
Different Talking è il primo album autoprodotto e registrato in totale autonomia dal gruppo. Per un mese e mezzo la band si ritira in una casa a nord di New York, immergendosi nel disco come in una bolla fuori dal tempo.
Different Talking è un disco indie-rock solido e cosmopolita, che riflette su invecchiamento, tempo che passa e piccoli cambiamenti quotidiani. Del resto la poetessa newyorkese del DIY si sta avvicinando ai 30. È anche l’album più vario e stratificato dei Frankie Cosmos, disseminato di spunti country, incursioni synth e improvvisi wall of sound.
🛒 Puoi comprare questo disco sul sito ufficiale di Frankie Cosmos.
Sotto traccia. Una storia indie contemporanea di Hamilton Santià
Quando su Indie Riviera ti ho presentato Scrivere di Musica di Rossano Lo Mele ho usato queste parole:
Se hai vissuto l’epoca delle fanzine che si trasformavano in riviste o l’epoca dei blog che diventavano testate online, se ti scambiavi le cassette con gli amici, sei hai una rivista musicale preferita e alcune delle firme che ci scrivono sono i tuoi eroi… insomma, quello che sto cercando di dire è: se sei un boomer-musicale quanto me, questo libro sarà pura poesia!
Scrivendo "sei hai una rivista musicale preferita e alcune delle firme che ci scrivono sono i tuoi eroi" avevo in mente anche Hamilton Santià, di cui sono stato un attento lettore ogni volta che ho avuto il piacere e la fortuna di incrociare una sua recensione. Questo è anche il motivo per cui quando è uscito Sotto traccia. Una storia indie contemporanea non ho potuto fare a meno di acquistarlo. Venuto il suo turno dopo gli altri libri sul comodino (un giorno posterò la foto del comodino, giuro), il libro di Hamilton me lo sono letteralmente divorato in una manciata di giorni.
Hamilton è un enfant prodige della nostra critica musicale, classe 1986, viene folgorato a soli 8 anni dalla scomparsa di Kurt Cobain e dalla quasi contemporanea ascesa di MTV fra i ripetitori italici. Da lì in avanti la vita di Santià sarà intrecciata a doppio filo con le uscite musicali alternative di quegli anni e scandita dagli eventi di geopolitica che consacreranno definitivamente la globalizzazione.
Pagina dopo pagina, attraverso un racconto personale in cui è impossibile non riconoscersi (parlo per noi della Gen Y o Millennials), Hamilton ci racconta come l'underground è diventato genere, stile e cultura indie.
Infine, come nel miglior finale a sorpresa degno di Night Shyamalan, ci si rende conto che le band che pensavamo di ascoltare solo noi e pochi altri erano in realtà una grammatica condivisa che ci ha unito (e ci unisce ancora oggi) più di quanto allora potessimo comprendere.
Grazie Hamilton.
Per approfondire
🤖 Forse avrai sentito parlare dei Velvet Sundown (se non sai di cosa parlo leggi questo articolo su Rolling Stone), una presunta band italiana che ha infine rivelato di aver usato l’intelligenza artificiale per creare testi e concept del loro album. Il loro “caso” ha suscitato discussioni sull’autorialità e sull’uso dell’AI nella musica, ma nel frattempo fra i curiosi e chi ci ha creduto davvero hanno abbondantemente superato i due milioni di stream. Dove finiremo signora mia?
My job here is done
Alla prossima!
(Hai notato che non scrivo mai “A presto”?)
Senza traccia uno dei migliori libri sulla musica che abbia mai letto
Il disco dei Tropical Fuck Storm lo avevo visto balzare subito in alto nelle charts di Rate Your Music e mi aveva incuriosito, mi hai dato conferma che dovrò provare ad ascoltarlo!